Canone Inverso – Making Love

aprile 9, 2010 at 3:54 PM

Informazioni: Un film di Ricky Tognazzi. Italia 2000. Durata 107 minuti. Genere: drammatico. Cast: Gabriel Byrne (Il violinista), Hans Matheson (Jeno Varga), Melanie Thierry (Sophie Levi), Ricky Tognazzi (Il giovane Barone Blau), Domiziana Giordano (La Baronessa Blau), Nia Roberts (Costanza), Peter Vaughan (Il vecchio Barone Blau), Adriano Pappalardo (Wolf), Andy Luotto (Il maestro Hischbaum).

Faccio una piccola premessa anche per questo film ed i lettori di questo blog potranno perdonarmi: ci troviamo dinnanzi al mio film preferito..in assoluto, secondo me, un capolavoro della cinematografia moderna.
Penso che questa pellicola non sia stata valorizzata a dovere ed invito tutti coloro che seguono questo blog a visionarla e magari a scrivere nei commenti un parere in merito.

Il film inizia ad un’asta: una giovane donna ed un uomo anziano si contendono un violino molto particolare, con una testa intagliata all’estremità: vince l’uomo e la ragazza lo insegue per convincerlo a cederle l’oggetto.
Le giovane, Costanza, racconta al signore la storia che lo lega a quello strumento.
Praga, 1968. Costanza è molto giovane e, assieme al suo fidanzato, va in un pub a bere qualcosa con gli amici.
In quel frangente li interrompe un uomo, un violinista, che dedica “alle donne che hanno negli occhi la memoria del mondo” un’ esibizione e poi va via.
Costanza riconosce quelle note e, incuriosita, insegue l’uomo: quest’ultimo dice di chiamarsi Jeno e inizia a raccontarle la storia di quella melodia.
Jeno era figlio di una donna sola, ebrea, poco prima dell’occupazione nazista.
Il padre del ragazzo era un soldato, anch’egli ebreo; le uniche cose che al giovane rimangono di suo padre sono un violino con una strana testa intagliata all’estremità ed una melodia.
La mamma di Jeno sposa Wolf, allevatore e produttore di salumi, cristiano.
Crescendo, il ragazzo si appassiona alla musica ed in particolare al suono del violino di suo padre; diventato un giovane uomo, egli trascorre il suo tempo ad esercitarsi di sera e ad aiutare il patrigno di giorno.
In seguito ad un parto difficile sia la madre che il fratellino di Jeno muoiono: per il giovane questo costituisce un duro colpo, che però lo porta a stringere i rapporti con Wolf, che lo riconosce come figlio legittimo.
Un giorno, i due sono in città e Jeno viene attirato da un suono di pianoforte proveniente dalla finestra di un lussuoso albergo: si avvicina e, sbirciando dalla finestra, riconosce una splendida fanciulla che altri non è che la famosa concertista Sophie Levi, da sempre suo esempio da seguire.
Jeno decide quindi di rimanere in città e, con un po’ di coraggio e sfrontatezza, riesce ad avvicinare la fanciulla: vuole convincerla a farlo suonare con lei.
La ragazza inizialmente lo caccia in malo modo poi, apprezzando la sua testardaggine, gli concede un colloquio, ascolta il suo modo di suonare e riconosce le sue doti artistiche.
Consiglia quindi al giovane di studiare nel conservatorio musicale in cui insegna il suo professore, il maestro Hischbaum e lo conceda con un bacio.
Jeno segue il consiglio di Sophie e viene accettato al conservatorio: qui lega con David, giovane discendente di una ricca famiglia nobiliare ebrea, i Baroni Blau.
I due diventano inseparabili fino a quando viene indetto un concorso per suonare in concerto con Sophie Levi: David e Jeno rimangono come unici finalisti, ma il confronto decisivo viene rimandato a causa di una serie di controlli da parte dei nazisti, che sollevano dall’incarico il maestro Hischbaum (in quanto ebreo) e che costringono molti studenti ad abbandonare la scuola.
David è tra questi e Jeno decide di seguirlo: si recano entrambi a casa del Baronetto e qui, Jeno fa la conoscenza dei Blau.
Il Barone è un grande appassionato di violini e chiede quindi al maestro Hischbaum di permettere che la finale del concorso avvenga in casa Blau.
Poco prima del confronto però, Jeno e David scoprono un’amara verità: attraverso una fotografia del Barone da ragazzo capiscono di essere fratelli, ipotesi ulteriormente avvalorata dalla presenza di uno spartito a due voci, un canone inverso, che Jeno riconosce nella melodia raccontata da sua madre.
David reagisce molto male a questa notizia: rinuncia al concorso e scappa via.
Jeno ha quindi la possibilità di suonare con Sophie, seppur dispiaciuto della reazione di David e deluso dal suo vero padre.
La sera del concerto Sophie e Jeno si confessano reciprocamente il loro amore: sembra una serata meravigliosa, piena di musica e di talento quando irrompono i soldati nazisti e portano via tutti i musicisti ebrei, compresi Jeno e Sophie.
Proprio mentre li stanno portando via irrompe David per chiedere scusa al fratello, ma ormai è troppo tardi: i due innamorati vengono portati in un campo di concentramento.
In questo terribile luogo Sophie partorirà il frutto del loro amore e poi morirà, mentre Jeno sopravviverà per poi morire qualche anno dopo.
A questo punto Costanza rivela di essere la figlia di Jeno e Sophie e di sapere che lui è l’anziano Barone Blau.
Quest’ultimo racconta alla donna che il violinista che si era spacciato per Jeno a Praga altri non era che David, impazzito dal dolore in seguito alla deportazione del fratello.
Il film termina con Costanza ed il Barone Blau che si riuniscono a David, che inizierà a fare le veci di Jeno nei confronti di sua figlia.

Questo film, a mio parere, è semplicemente meraviglioso: innanzi tutto la regia, poetica, incalzante, piena di passione per la musica.
Gli attori sono straordinari, a partire dal bravissimo Hans Matheson, perfettamente in grado di rendere l’euforia e l’amore per uno strumento come il violino.
La storia è avvincente e mai scontata, romantica ma senza cadere nel melodrammatico: in questa pellicola vengono trattati temi molto importanti e tristi della storia mondiale, ma in maniera delicata e mai cruda.
Impossibile non emozionarsi di fronte alle sublimi interpretazioni, alle melodie splendide dell’immenso Ennio Morricone, che ha saputo dare quel tocco in più indispensabile per una storia di questo tipo.

Altamente consigliato veramente per tutti.

Voto personale: 10.

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